Negli ultimi mesi, l'area dei Campi Flegrei ha visto un aumento di attività sismica e bradisismica, creando preoccupazione tra esperti e cittadini. Questa attività include una frequenza crescente di terremoti e un sollevamento del suolo che indicano un dinamismo sotterraneo attivo. Attualmente, sismologi e vulcanologi stimano che la magnitudo massima attesa possa arrivare a 5,1, secondo la legge PR formulata nel 2023.
Il territorio flegreo ha una geologia complessa, essendo una caldera vulcanica attiva che subisce movimenti del suolo per la pressione dei fluidi magmatici e idrotermali. Il bradisismo ha accelerato negli ultimi anni, superando i 10 cm all'anno in alcune aree. Questo fenomeno può causare danni agli edifici e aumentare la sismicità locale, con recenti scosse tra 3,5 e 4,4 di magnitudo. La pressione crescente potrebbe portare a eventi sismici con magnitudo ancora maggiore.
Il patrimonio edilizio nella zona, non progettato per terremoti intensi, è vulnerabile a danni significativi. Questo rende urgente la messa in sicurezza, nonostante la carenza di risorse e la burocrazia che rallentano gli interventi. È anche fondamentale considerare il legame tra bradisismo e sismicità, poiché il sollevamento del suolo aumenta la pressione sulle faglie. Al momento, non ci sono segnali chiari di un'imminente eruzione vulcanica.
La gestione del rischio deve essere multidisciplinare, combinando studi geofisici e ingegneristici per valutare le strutture, aggiornare i piani di emergenza e informare la popolazione. È essenziale accelerare gli interventi di prevenzione per ridurre il rischio di danni e proteggere gli abitanti. Un monitoraggio costante e una ricerca scientifica robusta sono cruciali
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